Siena

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Siena si vede sin da lontano risplendere perfetta nel suo equilibrio medievale. I tre colli su cui siede si stagliano in un panorama campestre idilliaco, nel quale i confini dell’antico centro sfumano come un tempo in una campagna che a tratti sembra ancora quella ritratta nell’Allegoria del Buon Governo dipinta da Ambrogio Lorenzetti nelle stanze del Palazzo Pubblico. Siena, intatta per secoli, si mostra oggi in buona misura come appariva nel 1300, e la conservazione di un patrimonio architettonico medievale unico e coerente è una delle ragioni principali per visitare una città splendida, da tempo consapevole della fragilità del suo equilibrio: è stata infatti il primo comune d’Europa a chiudere il centro storico al traffico, già nel 1966.

Ma sarebbe sbagliato pensare a Siena come a una città ferma al suo passato, una meta turistica da cartolina dove la vita si è cristallizzata. Al contrario passeggiando per i suoi vicoli si scopre una città viva, vero centro culturale che ospita un’Università vecchia di 750 anni, oltre a istituzioni di prestigio internazionale come l’Accademia Musicale Chigiana, l’Università per Stranieri, e le accademie dei Fisiocritici e degli Intronati.

L’epoca di massimo splendore della città, coinciso con l’affermarsi di Siena come rivale di Firenze, venne raggiunta in pieno Medioevo, un periodo che ha visto la città – al culmine della sua evoluzione storico-economica – prendere l’attuale forma: nel corso di pochi decenni vennero eretti lo splendido Palazzo Comunale con l’altissima Torre del Mangia, venne lastricata la bellissima Piazza del Campo con le nervature di travertino a disegnarne la caratteristica forma a conchiglia e venne eretto il famosissimo Duomo, che i senesi intendevano addirittura ampliare – progetto che venne definitivamente accantonato (ma di cui sono ben visibili le tracce in Piazza Jacopo della Quercia, dove sono riconoscibili le colonne di quelle che sarebbero dovute essere le nuove navate e il “facciatone”) a causa dell’epidemia di peste nera che sconvolse la città nel 1348.

Ma Siena non si fece abbattere dalla calamità, e anche se la sua importanza come centro politico cedette il passo all’avanzata della vicina Firenze, non cambiò nel corso dei secoli l’attaccamento dei senesi alle tradizioni della loro città. L’atmosfera unica che si respira a Siena, città dove ogni pietra è rimasta immutata nei secoli, si deve proprio a questo tramandarsi gelosamente le misteriose e spettacolari usanze dei padri, la cui manifestazione più eclatante si può vedere per due volte l’anno nelle campali giornate del Palio (ma anche se non capiterete in città in quei giorni sappiate che è possibile visitare molti dei musei delle singole contrade, in cui ammirare gli antichi drappi e tutti gli ornamenti che hanno animato la competizione nel corso dei secoli).

Tra le tante tradizioni di questa antichissima città di origine etrusca non si può dimenticare la cucina, in particolare Siena vanta la più vasta e gustosa tradizione dolciaria di tutta la Toscana, provate i ricciarelli, il panforte, il pan pepato, i budini di riso, i cavallucci o le copate e non ve ne pentiretre!

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lorenzo

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